Genius hour: tempo per realizzare e condividere l’idea geniale che è in ognuno!
Conoscete la Genius Hour?
È una pratica che si sta diffondendo rapidamente nelle classi oltreoceano.
Consiste nel dedicare tempo nell’orario scolastico settimanale per progetti personali dei ragazzi, a valorizzare il genio che è in ognuno.
Tempo da dedicare alle proprie passioni: costruire un gioco, un sito web, cucire degli accessori, scrivere un libro, realizzare un fumetto… non ci sono limiti ma indicazioni guida spiegate in questo video in inglese.
- Esprimere un’idea, un sogno, una passione che si vuol sviluppare e che possa essere utile anche per altri;
- fare ricerca di informazioni, spunti di riflessione diventando competenti sull’argomento e definendo con chiarezza le finalità del proprio progetto;
- produrre: scrivere, disegnare, costruire…
- condividere. Individuare il modo più efficace per arrivare a diffondere i risultati del proprio lavoro: cartelloni per la classe, la scuola o il quartiere, una conferenza, un post, un sito internet.
E’ questo infatti uno degli aspetti fondamentali della Genius Hour: educare al valore della condivisione.
Noi insegnanti siamo testimoni di un cambiamento epocale: siamo nati e cresciuti in un periodo durante il quale anche i cuochi avevano segreti irrivelabili e oggi li vediamo condividere video in cui mostrano passo passo come raggiungere i loro risultati.
Oggi un valore non è tale solo se posseduto ma se posseduto e condiviso.
A fare da maestro è stato Google che non solo autorizza ma bensì incoraggia i propri dipendenti a dedicare il 20 per cento del proprio tempo di lavoro alle proprie passioni e progetti personali. Bilancio attivo: i dipendenti lavorano di più, con maggior impegno e soprattutto le idee elaborate nel loro tempo del genio arricchiscono con creatività ed innovazione l’azienda intera.
Questo tempo non va a inficiare quello della didattica?
Gli insegnanti coraggiosi che si sono lanciati dicono di no: registrano successi insperati perché progettando, riflettendo e confrontandosi si impara davvero a imparare. Cambia il rapporto con la scuola, lo studio, i compagni.
L’insegnante che vuole dare Genius Hour ai propri alunni dovrà ripensare gli spazi dell’aula disponendo gli arredi in modo che incoraggino lo scambio, il confronto e la comunicazione tra pari. E ancor di più dovrà abbracciare un ruolo nuovo: non trasmettitore di conoscenze ma motivatore che supporta, sprona e soprattutto impara con i piccoli scrittori, informatici, ricercatori, artisti che siedono ogni giorno ai banchi davanti a noi.